Risparmiare


Detrazioni
L'importo della detrazione è il 19% della spesa che possiamo iscrivere nella dichiarazione dei redditi, ma dobbiamo fare attenzione perché non tutte le spese possono essere riportate per l'intero importo da noi sostenuto, ad esempio se sottoscriviamo un'assicurazione sulla vita e paghiamo un premio di L.3 milioni, la legge prevede che nella dichiarazione potremo riportare una spesa non superiore ai L.2.500.000, su questi 2,5 milioni andrà poi calcolata la detrazione del 19%.
Vediamo quali sono le spese che ci consentono una detrazione di imposta e per quali importi possiamo iscrivere queste spese nella dichiarazione:
Le
spese mediche
Gli
interessi passivi pagati su alcuni tipi di mutui
Le spese sostenute per stipulare alcuni tipi di
assicurazione e i contributi previdenziali non obbligatori come i contributi pagati per il riscatto della laurea o del servizio militare
Spese di istruzione
I contributi a favore di partiti e
movimenti politici
I
contributi a favore delle ONLUS (Organizzazioni non lucrative e di utilità sociale) che si occupano di solidarietà, perseguono finalità sociali senza fini di lucro
Le quote associative versate alle società di
mutuo soccorso (società che si propongono di venire in aiuto alle famiglie dei soci defunti e di assicurare ai soci un sussidio nei casi di malattia o di vecchiaia)
Spese funebri
Altre detrazioni


 
Spese sanitarie
E' prevista una detrazione di imposta del 19% per tutte le spese sanitarie che abbiamo sostenuto nel corso del 1999. Attenzione però, la legge prevede che al totale delle spese sanitarie venga sottratta una quota fissa di L.250.000 prima di calcolare la detrazione.
Ad esempio visite specialistiche, visite medico-generiche, le spese per analisi e indagini cliniche, le spese per operazioni chirurgiche, quelle per l'acquisto di protesi dentarie o di altro tipo, quelle per l'acquisto delle medicine e quelle per acquistare o affittare alcuni strumenti sanitari come l'apparecchio per misurare la pressione.
Non sono detraibili, invece, le spese per interventi di chirurgia estetica a meno che non siano diretti ad eliminare delle deformità particolarmente gravi.
La detrazione si calcola in questo modo: Sommiamo tutte le spese mediche del '99, ad esempio il totale è di L.5.000.000, quindi sottraiamo l'importo fisso di L.250.000 e otteniamo L.4.750.000. Questa è la cifra che riporteremo nella dichiarazione e sulla quale andrà calcolata la detrazione di imposta del 19%, cioè L.902.500. La riduzione di L.250.000 non si applica invece se le spese riguardano portatori di handicap.
Dal 2000 è possibile fruire della detrazione del 19% anche per le spese sanitarie sostenute per l'assistenza specifica resa da personale paramedico in possesso di una qualifica professionale specialistica, oppure da personale autorizzato ad effettuare prestazioni sanitarie specialistiche (prelievi ai fini di analisi, esercizio di attività riabilitative, ecc.)
La detrazione spetta senza limiti di spesa sull'importo che eccede 250.000 lire, a tutte le persone che necessitano di assistenza specialistica, ad esempio in conseguenza di traumi da incidente automobilistico.
Sempre a partire dal 2000 il contribuente che sostiene spese sanitarie relative a patologie esenti dalla spesa sanitaria per conto del coniuge, dei figli e degli altri familiari, non a carico, che sono titolari di redditi bassi, ma comunque superiori a lire 5.500.000, può usufruire della detrazione del 19%, sulla parte che non trova capienza nell'imposta del soggetto affetto dalle predette patologie, calcolata su un importo massimo della spesa pari a lire 12.000.000.


 
Spese veterinarie
A partire dal 2000 i contribuenti possono detrarre dall'Irpef il 19% delle spese veterinarie fino all'importo di L.750.000 e limitatamente alla somma che eccede le 250.000 lire.
In sostanza la detrazione può consentire al massimo un risparmio d'imposta di lire 95.000 (cioè il 19% di lire 500.000).
L'individuazione degli animali per i quali spetta la nuova detrazione è rimandata a un decreto ministeriale.


 
Interessi passivi
Abbiamo diritto a detrarre il 19% degli interessi passivi, degli oneri accessori e delle quote di rivalutazione (ad esempio se il contratto prevede una clausola di indicizzazione del capitale) che paghiamo per:
I mutui per l'acquisto della prima casa, possono essere inseriti nella dichiarazione fino a un massimo di L.7.000.000
I mutui per l'acquisto di immobili diversi dalla prima casa, ad esempio per la casa al mare o in montagna, possono essere inseriti nella dichiarazione fino ad un massimo di L.4.000.000 e solo se stipulati prima del 1993
I mutui contratti per la manutenzione, il restauro e la ristrutturazione degli edifici possono essere inseriti nella dichiarazione fino ad un massimo di L.5.000.000 e solo se contratti nel 1997
I mutui per la costruzione e la ristrutturazione della prima casa, possono essere inseriti nella dichiarazione fino ad un massimo tra interessi e oneri di L.5.000.000
I mutui e i prestiti agrari.
In questo caso se l'interesse che abbiamo pagato, ad esempio, L.1.500.000 è superiore al reddito del nostro terreno, che è, ad esempio, di L.1.000.000, possiamo riportare nella dichiarazione un valore pari al reddito che ci da il terreno, cioè L.1.000.000 e su questo valore calcolare la detrazione.


 
Premi di assicurazione e contributi previdenziali volontari
I contribuenti possono detrarre dall'Irpef il 19% dei premi di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni per un importo complessivo non superiore a 2.500.000, se si tratta di polizze stipulate entro il 31.12.2000; le assicurazioni sulla vita devono però avere durata superiore ai 5 anni e in tale periodo non deve essere consentita la concessione di prestiti.

Per i contratti stipulati dal 1° gennaio 2001 sarà possibile detrarre solamente i premi - sempre per un importo complessivo non superiore a 2.500.000 lire - per assicurazioni aventi ad oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente oltre il 5%, ovvero di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. L'impresa di assicurazione non deve avere la facoltà di recesso dal contratto.

 
Associazioni sportive dilettantistiche
A partire dal 2000 è possibile detrarre dall'Irpef il 19% delle erogazioni liberali in denaro a favore delle associazioni sportive dilettantistiche, per un importo non superiore a 2 milioni di lire.
Attenzione però, al fatto che la legge prevede come il versamento delle liberalità debba essere effettuato obbligatoriamente tramite banca o ufficio postale

CASA


  Introduzione

Quali sono le imposte da pagare quando compriamo una casa?
E quali sono le agevolazioni fiscali ad esempio per gli inquilini o per i lavori di ristrutturazione?
E ancora, quali tasse dobbiamo pagare come proprietari di una casa o come semplici inquilini?
Troverete tutte le risposte in questa sezione interamente dedicata alla casa.

 
Qui puoi consultare anche:
L'acquisto della casa
Agevolazioni e imposte sulla casa
 CASA

  L'Acquisto della casa

La compravendita di case è soggetta ad una serie di imposte:
l'imposta di registro (o, in alternativa l'IVA)
l'imposta ipotecaria e l'imposta catastale
eventualmente, l'INVIM (imposta sull'incremento di valore degli immobili)

 
IVA
L'IVA si applica quando il venditore è:
un'impresa costruttrice
un'impresa che ha come oggetto esclusivo o principale la compravendita di immobili
un'impresa che ha eseguito interventi di recupero disciplinati dalla legge 457/78.
L'aliquota è del 4% per la prima casa (ma non deve trattarsi di un'abitazione di lusso), del 10% per le altre abitazioni non di lusso e del 20% per quelle di lusso.

Altre imposte da pagare in aggiunta all'IVA
In caso di applicazione dell'IVA, l'acquirente paga l'imposta di registro, l'imposta catastale e quella ipotecaria nella misura fissa di L.250.000 ciascuna.

 
Imposta di registro
Negli altri casi di compravendita, ad esempio se acquistiamo la casa da un privato oppure da un'impresa che non ha la compravendita di immobili tra le sue finalità principali, l'acquirente deve pagare l'imposta di registro.
Per la prima casa l'aliquota è del 3% (era il 4% prima della finanziaria 2000), per le altre abitazioni l'aliquota è stata portata al 7% (era l'8%). Per gli immobili di interesse storico, artistico o archeologico l'aliquota è del 3%.

Altre imposte da pagare in aggiunta a quella di registro
Per l'acquisto delle prima casa l'acquirente paga l'imposta catastale e quella ipotecaria nella misura fissa di L.250.000 ciascuna.
Per l'acquisto di altre case le imposte ipotecarie e catastali si applicano in misura proporzionale (ipotecaria 2%, catastale 1%).

 
La base imponibile per calcolare l'imposta di registro e l'IVA
Per calcolare l'imposta di registro si applica l'aliquota prevista alla "base imponibile" (il valore dell'immobile dichiarato nell'atto).
Le imposte (registro, ipotecaria, catastale, INVIM) sono versate dal notaio al momento della registrazione. La registrazione è richiesta dal notaio entro 20 giorni dalla data dell'atto.
Se l'amministrazione finanziaria ritiene che il valore del bene è superiore a quello indicato nell'atto, provvede alla rettifica e a liquidare la maggiore imposta dovuta e notifica al contribuente un apposito avviso.
Se però il valore indicato nell'atto non è inferiore al valore catastale dell'immobile, l'ufficio non può provvedere alla rettifica.
Invece, per le compravendite soggette a Iva, la base imponibile è il corrispettivo pattuito tra le parti.
Anche in questo caso se il corrispettivo non è inferiore al valore determinato in base ai parametri catastali, l'ufficio Iva non può rettificarlo per stabilire una base imponibile più alta.

 
L'INVIM - Imposta sull'incremento di valore degli immobili
L'INVIM è un'imposta dovuta dal venditore dell'immobile e si applica sull'incremento di valore dato dalla differenza tra il valore finale e il valore iniziale aumentato di eventuali spese (migliorie, spese notarili ecc.).
Le aliquote dell'INVIM sono stabilite dai comuni. Per la prima casa l'Invim ordinaria è ridotta del 62,5%.
Dopo l'introduzione dell'ICI, l'INVIM si applica solo sulla base imponibile fino al 31 dicembre 1992, cioè si considera come valore finale il valore al 31 dicembre 1992.
Il notaio riceve la dichiarazione INVIM e l'imposta all'atto della compravendita e provvede poi a versarla all'Ufficio del registro.
Gli enti e le società pagano anche un'INVIM decennale sugli immobili di loro proprietà.

 
Quando si tratta di prima casa?
Se si tratta di "Prima casa" possiamo usufruire delle agevolazioni fiscali previste, quando ricorrono una serie di condizioni:
l'acquirente deve avere la residenza nel comune in cui è ubicata la casa, oppure la deve stabilire entro 18 mesi dall'atto di compravendita;
l'acquirente non deve possedere (come proprietario o in base ad altro diritto reale) un'altra casa nel comune in cui si trova l'immobile da acquistare
l'acquirente non deve essere proprietario (o usufruttuario o avere un diritto di uso o abitazione) di un'altra casa acquistata da lui o dal coniuge con le agevolazioni prima casa.

 


 

COME RISPARMIARE SULLE TASSE

  Introduzione

Ogni famiglia e, ovviamente, ogni singolo contribuente ha diritto ad alcune riduzioni di imposte per una serie di spese che si sostengono durante tutto l'anno. Quindi, attenzione, bisogna conservare scontrini fiscali, prescrizioni mediche, bollettini postali, etc. per poter usufruire di riduzioni d'imposta.

Le spese che una famiglia si trova ad affrontare possono dar luogo a
detrazioni o deduzioni. Inoltre esistono anche riduzioni per i familiari a carico e quelle previste in misura fissa per i lavoratori dipendenti.

Una spesa deducibile riduce il reddito imponibile. Ad esempio se il nostro reddito è di 50 milioni ed abbiamo sostenuto una spesa deducibile di 4 milioni, il nostro reddito imponibile sul quale saranno calcolate le tasse da pagare sarà di 46 milioni (50-4). I redditi compresi tra i 30 e i 60 milioni pagano il 33,5%. Quindi, grazie alla deduzione, avremo risparmiato L.1.340.000, cioè il 33,5% di 4 milioni. In concreto, è come se avessimo speso L.2.660.000 anziché 4 milioni.

Invece una spesa detraibile prevede sempre un risparmio pari al 19% della spesa che abbiamo sostenuto indipendentemente dal nostro reddito. La detrazione non riduce il reddito imponibile, come la deduzione, ma riduce direttamente le imposte da pagare del 19% della spesa sostenuta.
Ad esempio, se l'imposta da pagare sul mio reddito è di L. 20 milioni, ed ho pagato le tasse universitarie per L. 2.000.000, ho diritto ad una detrazione di L. 380.000 (uguale al 19% di L. 2.000.000), quindi pagherò solo L. 19.620.000 di tasse.

Per essere deducibili o detraibili alcune spese devono essere sostenute direttamente da chi compila la dichiarazione dei redditi, nel suo interesse, mentre altre spese come quelle mediche, anche se riguardano familiari fiscalmente a carico.

 
Qui puoi consultare anche:
Detrazioni
Deduzioni
Aliquote, carichi di famiglia e altre detrazioni
Come si documentano le spese
Le novità per i redditi di collaborazione
  coordinata e continuativa
Detrazioni

L'importo della detrazione è il 19% della spesa che possiamo iscrivere nella dichiarazione dei redditi, ma dobbiamo fare attenzione perché non tutte le spese possono essere riportate per l'intero importo da noi sostenuto, ad esempio se sottoscriviamo un'assicurazione sulla vita e paghiamo un premio di L.3 milioni, la legge prevede che nella dichiarazione potremo riportare una spesa non superiore ai L.2.500.000, su questi 2,5 milioni andrà poi calcolata la detrazione del 19%.
Vediamo quali sono le spese che ci consentono una detrazione di imposta e per quali importi possiamo iscrivere queste spese nella dichiarazione:
Le
spese mediche
Gli
interessi passivi pagati su alcuni tipi di mutui
Le spese sostenute per stipulare alcuni tipi di
assicurazione e i contributi previdenziali non obbligatori come i contributi pagati per il riscatto della laurea o del servizio militare
Spese di istruzione
I contributi a favore di partiti e
movimenti politici
I
contributi a favore delle ONLUS (Organizzazioni non lucrative e di utilità sociale) che si occupano di solidarietà, perseguono finalità sociali senza fini di lucro
Le quote associative versate alle società di
mutuo soccorso (società che si propongono di venire in aiuto alle famiglie dei soci defunti e di assicurare ai soci un sussidio nei casi di malattia o di vecchiaia)
Spese funebri
Altre detrazioni


 
Spese sanitarie
E' prevista una detrazione di imposta del 19% per tutte le spese sanitarie che abbiamo sostenuto nel corso del 1999. Attenzione però, la legge prevede che al totale delle spese sanitarie venga sottratta una quota fissa di L.250.000 prima di calcolare la detrazione.
Ad esempio visite specialistiche, visite medico-generiche, le spese per analisi e indagini cliniche, le spese per operazioni chirurgiche, quelle per l'acquisto di protesi dentarie o di altro tipo, quelle per l'acquisto delle medicine e quelle per acquistare o affittare alcuni strumenti sanitari come l'apparecchio per misurare la pressione.
Non sono detraibili, invece, le spese per interventi di chirurgia estetica a meno che non siano diretti ad eliminare delle deformità particolarmente gravi.
La detrazione si calcola in questo modo: Sommiamo tutte le spese mediche del '99, ad esempio il totale è di L.5.000.000, quindi sottraiamo l'importo fisso di L.250.000 e otteniamo L.4.750.000. Questa è la cifra che riporteremo nella dichiarazione e sulla quale andrà calcolata la detrazione di imposta del 19%, cioè L.902.500. La riduzione di L.250.000 non si applica invece se le spese riguardano portatori di handicap.
Dal 2000 è possibile fruire della detrazione del 19% anche per le spese sanitarie sostenute per l'assistenza specifica resa da personale paramedico in possesso di una qualifica professionale specialistica, oppure da personale autorizzato ad effettuare prestazioni sanitarie specialistiche (prelievi ai fini di analisi, esercizio di attività riabilitative, ecc.)
La detrazione spetta senza limiti di spesa sull'importo che eccede 250.000 lire, a tutte le persone che necessitano di assistenza specialistica, ad esempio in conseguenza di traumi da incidente automobilistico.
Sempre a partire dal 2000 il contribuente che sostiene spese sanitarie relative a patologie esenti dalla spesa sanitaria per conto del coniuge, dei figli e degli altri familiari, non a carico, che sono titolari di redditi bassi, ma comunque superiori a lire 5.500.000, può usufruire della detrazione del 19%, sulla parte che non trova capienza nell'imposta del soggetto affetto dalle predette patologie, calcolata su un importo massimo della spesa pari a lire 12.000.000.


 
Spese veterinarie
A partire dal 2000 i contribuenti possono detrarre dall'Irpef il 19% delle spese veterinarie fino all'importo di L.750.000 e limitatamente alla somma che eccede le 250.000 lire.
In sostanza la detrazione può consentire al massimo un risparmio d'imposta di lire 95.000 (cioè il 19% di lire 500.000).
L'individuazione degli animali per i quali spetta la nuova detrazione è rimandata a un decreto ministeriale.


 
Interessi passivi
Abbiamo diritto a detrarre il 19% degli interessi passivi, degli oneri accessori e delle quote di rivalutazione (ad esempio se il contratto prevede una clausola di indicizzazione del capitale) che paghiamo per:
I mutui per l'acquisto della prima casa, possono essere inseriti nella dichiarazione fino a un massimo di L.7.000.000
I mutui per l'acquisto di immobili diversi dalla prima casa, ad esempio per la casa al mare o in montagna, possono essere inseriti nella dichiarazione fino ad un massimo di L.4.000.000 e solo se stipulati prima del 1993
I mutui contratti per la manutenzione, il restauro e la ristrutturazione degli edifici possono essere inseriti nella dichiarazione fino ad un massimo di L.5.000.000 e solo se contratti nel 1997
I mutui per la costruzione e la ristrutturazione della prima casa, possono essere inseriti nella dichiarazione fino ad un massimo tra interessi e oneri di L.5.000.000
I mutui e i prestiti agrari.
In questo caso se l'interesse che abbiamo pagato, ad esempio, L.1.500.000 è superiore al reddito del nostro terreno, che è, ad esempio, di L.1.000.000, possiamo riportare nella dichiarazione un valore pari al reddito che ci da il terreno, cioè L.1.000.000 e su questo valore calcolare la detrazione.


 
Premi di assicurazione e contributi previdenziali volontari
I contribuenti possono detrarre dall'Irpef il 19% dei premi di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni per un importo complessivo non superiore a 2.500.000, se si tratta di polizze stipulate entro il 31.12.2000; le assicurazioni sulla vita devono però avere durata superiore ai 5 anni e in tale periodo non deve essere consentita la concessione di prestiti.

Per i contratti stipulati dal 1° gennaio 2001 sarà possibile detrarre solamente i premi - sempre per un importo complessivo non superiore a 2.500.000 lire - per assicurazioni aventi ad oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente oltre il 5%, ovvero di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. L'impresa di assicurazione non deve avere la facoltà di recesso dal contratto.

 
Associazioni sportive dilettantistiche
A partire dal 2000 è possibile detrarre dall'Irpef il 19% delle erogazioni liberali in denaro a favore delle associazioni sportive dilettantistiche, per un importo non superiore a 2 milioni di lire.
Attenzione però, al fatto che la legge prevede come il versamento delle liberalità debba essere effettuato obbligatoriamente tramite banca o ufficio postale
Spese di Istruzione

E' prevista una detrazione del 19% sulle tasse scolastiche pagate per i corsi di istruzione secondaria e universitaria (compresa l'iscrizione ad anni fuori corso).
L'istruzione secondaria comprende la scuola media inferiore e superiore (cioè quella non obbligatoria), l'istruzione universitaria comprende l'università, ma anche corsi di perfezionamento e di specializzazione.
Le spese di istruzione sono detraibili anche se sono sostenute presso istituti o università straniere e sono detraibili per una cifra non superiore a quella stabilità per gli istituti statali. Ad esempio, se frequentiamo un'università privata particolarmente costosa, nella dichiarazione possiamo indicare solo una spesa uguale alle tasse universitarie di un'università statale italiana.
Tutte le spese di istruzione sono detraibili anche se sostenute per i familiari a carico.

 
Contributi a favore di partiti e movimenti politici
Per poter detrarre il 19% di questi contributi, il contributo deve essere di almeno L100.000 fino a un massimo di L.200 milioni, non esistono in questi casi altri limiti per la cifra da iscrivere nella dichiarazione.

 
Contributi a favore delle ONLUS
(Organizzazioni non lucrative e di utilità sociale) Il contribuente può detrarre il 19% dei contributi a favore delle ONLUS, enti che si occupano di solidarietà e che hanno solo fini sociali e non di lucro, possono essere inseriti nella dichiarazione fino a L.4.000.000

 
Quote associative versate a società di mutuo soccorso
Si tratta di enti che si propongono di venire in aiuto alle famiglie dei soci defunti e di assicurare ai soci un sussidio nei casi di malattia o di vecchiaia. La detrazione del 19% spetta per importi da scrivere in dichiarazione non superiori a L.2.500.000

 
Spese funebri
La detrazione è possibile e va calcolata su un importo non superiore a L.3.000.000.

 
Altre detrazioni
La legge prevede una serie di altre detrazioni relative ad esempio ai contributi versati alla Biennale di Venezia per favorire la ricostruzione del teatro distrutto da un incendio, o a favore di enti che operano nel settore dello spettacolo.
A queste detrazioni si aggiungono:
 La detrazione del 41% sulle spese per il recupero del patrimonio edilizio come le spese per la ristrutturazione di un edificio
 La detrazione per gli inquilini sui fitti pagati per la prima casa

 
Ristrutturazioni e recupero del patrimonio edilizio
E' prevista una detrazione d'imposta pari al 36% (precedentemente la detrazione era del 41%) delle spese sostenute nell'anno 2000, per gli interventi di recupero e ristrutturazione degli edifici, sia per le singole unità immobiliari sia per le parti comuni.
Gli interventi che danno diritto alla detrazione sono i seguenti:
interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia realizzati sulle parti comuni di edificio residenziale
interventi di manutenzione straordinaria (e non ordinaria), di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia realizzati sulle singole unità immobiliari residenziali.

Le spese sostenute vengono considerate secondo il principio di cassa, cioè vale l'anno in cui sono effettivamente sostenute, e l'importo massimo ammesso al beneficio è pari a 150 milioni per gli interventi realizzati su ciascuna unità immobiliare; questo significa che la detrazione massima spettante risulta pari a 54 milioni.
La detrazione spettante va ripartita in quote costanti nell'anno in cui sono state sostenute le spese e nei quattro successivi; in alternativa, il contribuente può scegliere di ripartire la detrazione spettante in 10 quote annuali di pari importo.

La detrazione è stata inoltre estesa, a partire dal 2001, alle spese sostenute per le seguenti categorie di lavori:
opere volte a prevenire atti illeciti di terzi quali, ad esempio, l'installazione di sistemi di allarme e il montaggio di inferriate antifurto o porte blindate;
opere relative ad ascensori e montacarichi e qualsiasi intervento anche tecnologico atto a favorire la mobilità interna o esterna per le persone portatrici di handicap;
opere volte a prevenire gli infortuni domestici.
La finanziaria 2001 ha esteso le agevolazioni anche al periodo d'imposta 2001: ciò significa che nella dichiarazione dei redditi 2002 si potrà usufruire della detrazione del 36% per le spese sostenute nel 2001 per la ristrutturazione di case e parti comuni di edifici residenziali.
La finanziaria 2001 ha inoltre esteso anche al 2001 l'aliquota IVA ridotta al 10%, sempre per i lavori di ristrutturazione di singole unità immobiliari o di interi fabbricati.

 
Detrazione per gli inquilini
La finanziaria 2001, con effetto già dal periodo d'imposta 2000, ha modificato gli importi delle detrazioni previste per i titolari di contratti di locazione di un'abitazione adibita a dimora abituale (solo per i contratti di tipo "concordato" ai sensi della legge n. 431/98).
Gli importi sono elevati a:
L.960.000 se il reddito complessivo non supera L.30.000.000
L.480.000 se il reddito complessivo supera L.30.000.000 ma non L.60.000.000

Una particolare detrazione viene attribuita ai lavoratori dipendenti che soddisfano le seguenti condizioni:
hanno trasferito o trasferiscono la loro residenza nel comune di lavoro o nei comuni limitrofi nei tre anni antecedenti la richiesta della suddetta detrazione
il nuovo comune è situato a non meno di 100 chilometri di distanza dal precedente e comunque al di fuori della propria regione
siano titolari di qualunque tipo di contratto di locazione di unità immobiliari destinate ad abitazione principale
In questi casi spetta una detrazione per i primi tre anni, rapportata al periodo dell'anno durante il quale sussiste tale destinazione pari a:
L.1.920.000 se il reddito complessivo non supera i 30 milioni di lire
L.960.000 se il reddito complessivo supera L.30.000.000 ma non L.60.000.000.